Si chiama Mauro Boscolo detto Bragadin ma è più noto come il “Cavalier Cazzo :)”
Parliamo di un vero e proprio eroe dei nostri tempi, si perché di persone che hanno il coraggio di dire e fare quello che fa lui non se ne trovano molte.
Se fossimo una società di persone libere il suo sarebbe un comportamento normale ma diventa speciale proprio perché la stragrande maggioranza degli italiani accetta continue limitazioni di libertà in cambio di una finta Comfort-Zone.
Per i bigotti, gli allineati o, come amo definirli io, servi inconsapevoli del Sistema sarà un pazzo o un irriverente. Peggio, un disturbatore nullafacente che ha tempo da perdere; talmente tanto tempo che può permettersi di andare in giro con la sua bicicletta, la Milfona erede della Little Strap-On, a disturbare gli onesti lavoratori dello Stato: le autorità.
Si potrebbe opinare che gli incontri tra il Cavaliere e le forze di Polizia siano premeditati e provocatori. Invece mi sento di dire che siano del tutto casuali e dovuti unicamente a decreti anti-costituzionali emanati da un Presidente del Consiglio dei Ministri in netto contrasto con i principi di libertà degli individui.
Il Boscolo in realtà non infrange alcuna legge, almeno a parer mio: è una delle persone più gentili e rispettose che io abbia mai visto dialogare con le forze dell’ordine.
Eppure da quasi tutti loro è malvisto. Forse, domando io, perché li mette in imbarazzo rendendo evidente che il loro è un operato a servizio di un governo autoritario?
Chissà.
Di certo c’è che il loro lavoro è abbastanza distante dalle parole:
Esserci sempre, il motto scelto per questa festa, è essenzialmente lo spirito della vostra missione al servizio della gente, nel comune obiettivo di garantire sicurezza, e quindi libertà. Perché non c’è una vera libertà se non è garantita la sicurezza del vivere quotidiano.
Chi ha detto queste parole? Ma il ministro Minniti al Capo della Polizia in occasione del 165° anniversario della fondazione della Polizia di Stato.
Eh si perché, se proprio vogliamo dirla tutta, fare posti di blocco per multare persone solo perché non mettono la museruola come cagnolini obbedienti o perché si azzardano ad oltrepassare il confine del proprio comune in auto non mi è parso un atteggiamento “al servizio della gente”.
Ed eccolo li, il Cavaliere, inforcare la sua bici per girare l’Italia a “demultalizzare”, come dice lui, i Comuni. Tutti i giorni. Documentando la sua missione sui social network dove sta attirando molti spettatori che forse iniziano a capire che abbassare la testa o far finta di niente non è un atteggiamento poi così impavido.
E allora perché non seguirlo e aiutarlo nel suo percorso?
Il “Cavalier Cazzo :)” lo trovi su Youtube, Isterigram e Telegram
e c’è anche il suo biglietto da visita, gentilmente concesso 🙂