Pericolo 5G

C’è molta confusione, per non parlare di ignoranza, sui pericoli per la salute legati al 5G e all’elettromagnetismo. In queste poche righe cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Alcune semplici basi.

I dati, per poter viaggiare nell’etere utilizzano delle onde elettromagnetiche di frequenze diverse.

Maggiore è la quantità dei dati e la velocità con la quale devono essere trasmessi e maggiore è la frequenza dell’onda elettromagnetica (portante) che li porta con se.

Le frequenze delle onde elettromagnetiche conosciute vanno da 1 Hertz fino a circa 3000 GigaHertz.

Maggiore è la frequenza dell’onda maggiore è il danno che provoca agli organismi viventi (uomini, animali e mondo vegetale) che per gran parte, come sapete, sono costituiti d’acqua.

Ci sono stati studi in passato che hanno dimostrato come all’aumentare della frequenza aumenti la probabilità di contrarre un cancro proprio per l’effetto nocivo che queste provocano sugli organismi viventi.

Questa probabilità aumenta in modo esponenziale: le Radio FM (che usano frequenze sotto ai 150 MegaHertz) hanno una probabilità quasi nulla di provocare danni mentre le microonde (quelle dei forni, degli smartphone e tablet, del WiFi del router che usiamo in casa per connetterci a internet, degli auricolari Bluetooth !!! e dei dispositivi Bluetooth in generale) sono altamente nocive e dovrebbero essere evitate.

Siccome siamo circondati da dispositivi che usano microonde la legge in passato ha stabilito un valore massimo della potenza di emissione di queste onde che non può essere superato dai produttori di dispositivi e dagli operatori di telecomunicazioni.

Questo valore massimo è stabilito in Italia in 6 Volt per metro più che sufficienti per far viaggiare le reti fino al 4G+.

Cosa cambia con il 5G?

Il passaggio al 5G richiederà, per la sua architettura, un aumento significativo della potenza di trasmissione e della dispersione di mini antenne.

C’è un video della TV svizzera che spiega bene questa cosa e la difficoltà che hanno le onde a superare barriere come palazzi, muri e alberi ad esempio.

I 6 volt per metro passeranno a 61 volt per metro: più di dieci volte dei limiti attuali.

In pratica quando l’installazione sarà completa vivremo tutti in un forno a microonde 24 ore su 24.

Ora veniamo ad una domanda che qualcuno si starà ponendo: “Ci serve il 5G?”.

La risposta dipende da chi si pone questa domanda.

Per il cittadino comune la risposta è ASSOLUTAMENTE NO, i vantaggi reali di questa tecnologia per l’utente finale sono nulli mentre gli operatori telefonici, i produttori di apparati che sfruttano il 5G (smartphone e tablet ma non solo, anche frigoriferi, lavatrici, domotica in generale che usa l’internet delle cose o IOT), i governi, gli apparati militari, i potenti del mondo hanno tutti gli interessi affinché questa tecnologia sia attiva in tempi celeri.

Confrontiamo domanda e offerta.

Rendiamo ancora più facile la comprensione dell’inutilità di un ulteriore aumento di velocità facendo un confronto tra le velocità delle connessioni mobili e i requisiti di una piattaforma di streaming come Netflix.

Questa tabella riporta i valori massimi delle connessioni fino al 4G (o anche LTE) preso da Wikipedia:

Questo invece è lo screenshot della pagina dei requisiti per vedere Netflix:

La domanda a questo punto è: “Se per vedere Netflix alla massima qualità occorrono 25 megabit al secondo e LTE supera abbondantemente i 300 megabit al secondo, a cosa serve andare ancora più veloci?

Non vi viene il dubbio che sia uno dei tanti inganni del Sistema?

E se non fosse solo un problema di salute fisica?

Tralasciando gli aspetti legati al controllo degli abitanti del pianeta, sicuramente il 5G è il cavallo di troia per entrare nelle nostre vite e renderle pubbliche.

Un esempio lampante, oltre al tracciamento della navigazione su internet, sono i dispositivi come Alexa di Amazon, i vari “OK Google” e “Ehi Siri” di Apple.

Questi sono i primi “invasori” della nostra vita che molti hanno accolto nelle proprie case o sui propri cellulari come una cosa meravigliosa senza porsi minimamente il dubbio del “perché” siano stati creati.

Conclusioni.

Non esistono, e non ci saranno mai proprio per i motivi sopra elencati, test indipendenti e veritieri che dimostrino l’innocuità di questa tecnologia. Migliaia di scienziati non a libro paga delle multinazionali delle comunicazioni o dei governi stanno gridando, soffocati dal controllo mediatico, che bisogna attenersi al principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable) che potete cercare su internet e che stabilisce sostanzialmente che bisogna “[…] minimizzare i rischi conosciuti, mantenendo l’esposizione ai livelli più bassi ragionevolmente possibili tenendo in considerazione i costi, la tecnologia, i benefici per salute pubblica ed altri fattori sociali ed economici. […]”.

Insomma, concludendo, i benefici per i comuni mortali sono nulli, per i potenti del mondo enormi.

Sta a noi difendere la nostra vita perché chi ci vuole sfruttare non ne ha alcun interesse.


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