“Cazzo sono un idiota”

Come ogni mattina mi appresto a preparare la tavola per la colazione. Questa mattina però la mia mente è più lucida, analitica, critica. A differenza degli altri giorni quei gesti meccanici ed abitudinari assumono una veste diversa: diventano evidenze. Ed è così che inizio a percepire degli aspetti di un’azione banale che prima erano invisibili.

Apro un pensile e prendo le tazze, poi il cassetto per i cucchiaini, infine il rotolone di panno-carta per alcuni strappi utili all’igiene a tavola. Passo poi all’altro pensile da dove prelevo il tè, il cacao, lo zucchero ed i biscotti.

Appoggio tutto con calma sul tavolo e di colpo mi immobilizzo. Sto fermo li a guardare quelle poche cose appoggiate sulla tavola che fino al giorno prima sembravano insignificanti.

La mente si attiva e riflette, stila una lista di anomalie figlie del consumismo e dell’indifferenza umana nei confronti dell’ambiente.

Ed ecco che improvvisamente tutto si fa più chiaro, ed inizio ad elencare:

  1. la carta del panno carta
  2. la bustina del tè
  3. il filtro del tè
  4. la busta della confezione dei biscotti
  5. il blister in plastica della monoporzione dei biscotti
  6. la bustina di carta dello zucchero
  7. la scatola di carta del cacao
  8. la bustina di carta del cacao

Otto rifiuti per una semplice colazione!

Allora ho pensato: se elimino il punto 1) e lo sostituisco con un tovagliolo di stoffa riutilizzabile, elimino i punti 2) e 3) usando il te in foglie ed un filtro di metallo, elimino i punti 4) e 5) facendo dei biscotti in casa, elimino il punto 6) usando una confezione famiglia di zucchero da travasare in un barattolo di vetro, elimino i punti 7) e 8) con la stessa tecnica adottata per lo zucchero ecco che riesco a ridurre quasi del 100% la produzione di rifiuti in carta, plastica e indifferenziata.

Cazzo sono un idiota! (cit. Daniele Silvestri) Come ho fatto a non accorgermene prima? E questa stessa cosa applicata al resto dei gesti meccanici metabolizzati in anni, decenni di abitudini sbagliate, menefreghiste e poco lungimiranti quanti altri rifiuti in meno potrebbe consentirmi di non generare?

E voi? Ci avete mai riflettuto? Analizzate mai i processi e le azioni che ripetete da sempre senza che mai vi siate domandati se possono essere fatte meglio, o diversamente, o addirittura evitate?

Questa riflessione ha proprio lo scopo di invitarvi a riflettere più spesso sulla vostra vita e sull’impronta ecologica che lasciate ogni giorno sul pianeta.

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