Qualche tempo fa il nostro Governo ha indossato i panni di Babbo Natale promettendo agli italiani il bonus bici con la partecipazione alla spesa per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita, monopattini elettrici, ecc.
Vendendosi la pelle dell’orso prima di averlo catturato ha stanziato 120 milioni di euro per rimborsare il 60% del costo di acquisto in modo retroattivo.
In pratica ha detto acquistate subito, i soldi ve li renderemo poi.
Gli italiani, da bravi servi scemi hanno obbedito e, da quanto risulta da quel che si legge in giro, c’è stato un vero e proprio boom di acquisto di questi prodotti.
Secondo le stime Ancma sarebbero oltre 200 mila i mezzi venduti (tradizionali e a pedalata assistita) nel solo mese di maggio sul 2019, per un aumento del 60% rispetto alla media.
Proviamo a fare due conti.
200 mila rimborsi da 500 euro significano 200.000 x 500 = 100.000.000 di euro.
Se l’andamento degli acquisti del mese di maggio si è confermato a giugno siamo già ad oltre 200 milioni di euro a fronte dei 120 stanziati da Babbo Natale Governo.
In merito al bonus bici il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha detto:
Non lasceremo indietro nessuno e stiamo studiando il modo per evitare il click day. Il bonus è un esperimento, mai realizzato in Italia e ce la stiamo mettendo tutta per far sì che sia un successo, perché ritengo fondamentale cominciare a concepire i nostri spostamenti quotidiani in modo diverso
L’uso del condizionale è d’obbligo perché trovare i fondi per coprire questo atto di megalomania del Governo non è una cosa semplice.
Gli italiani così pronti a mettere mano al portafogli e spendere a comando saranno altrettanto rapidi durante il Click Day per accaparrarsi il rimborso del 60% oppure rimarranno a bocca asciutta?
Comunque vada non cambierà niente.
Chi non riuscirà ad ottenere il rimborso e si renderà conto di aver buttato dei soldi inutilmente sfogherà il proprio disappunto nei luoghi preposti dal Sistema: i social network.
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