Assuefazione

Si parla di assuefazione quando una pratica, un fastidio, un dolore, talvolta perfino una cura, con la reiterazione finiscono per diventare tollerabili, trasparenti, inefficaci.

Vivo una situazione di sofferenza costante nel vedere una grandissima ignoranza e una demoralizzante rassegnazione nei confronti delle insidie del Sistema consumistico dominante da parte dell’uomo comune.

Assuefazione è il termine più adatto in questa situazione di emergenza per la libertà dell’umanità.

L’uomo che per secoli ha dominato animali, mari, boschi, terra è finito a dominare i suoi simili in una logica di vorace inettitudine.

Così ci troviamo ad un punto di non ritorno: la vastissima maggioranza delle persone pensa che ogni novità tecnologica sia realmente progettata per migliorare la qualità della vita senza mai porsi dubbi, domande.

Questa strategia diabolica fonda la sua forza proprio sulla logica dei piccoli mattoncini. Strumento dopo strumento, tecnologia dopo tecnologia, l’uomo viene sempre più legato a dipendenze assurde e impensabili fino a qualche manciata di anni fa.

Eppure eccoci, all’alba dell’epidemia 5G a chiuderci tutti su social network che hanno come unico obiettivo evidente quello di dividerci e darci modo di sfogare il malcontento su una tastiera e convogliare tutta la rabbia ed il disappunto su pochi bit, elettroni che non producono altro effetto se non quello di dare a chi ci controlla uno strumento utile a sapere tutto di noi e capire in modo sempre più preciso e rapido come indurci in desideri fatui e schiavizzanti.

Fino a pochi anni fa cercavo di svegliare la gente cercando di far capire la verità dietro a quei lustrini ed insegne luminose dei portatori di libertà virtuale.

Ora inizio a pensare che è una battaglia destinata ad essere persa perché quello che dovrebbe essere un alleato ha scelto (forse) di essere uno schiavo felice del suo despota.

Non mi arrendo però perché se nasci ribelle muori sicuramente lottando.

D’altra parte perché privarmi dell’unica cosa che mi fa sentire vivo e mi da la soddisfazione unica di sentirmi in “direzione ostinata e contraria”?

Hasta la victoria, siempre.

VagabondoStanco


altri articoli in: blog
Vagabondo Stanco