In viaggio verso la Kirghisia

Mi trovo qui, al PeR il Parco delle Energie Rinnovabili dove vengo spesso, dove mi sento a casa mia. Qui ritrovo Alessandro, Annamaria, Chiara e Maurizio (in assoluto ordine alfabetico) che ormai considero miei amici, la pace delle colline umbre, i manicaretti di Chiara e Annamaria, gli studi e gli esperimenti di Alessandro, la simpatia di Maurizio.

E poi c’è Sofy una delle cagnoline più adorabili che abbia mai conosciuto che quest’anno è diventata mamma di tante piccole bellissime creature. Con lei ci sono ancora due piccoli, Aron e Poldo due veri e propri strappacoccole.

E così tra una chiacchierata, un tuffo in piscina e una delizia per il mio esigente palato vegano trovo il tempo di leggere come mai riesco a fare durante tutto il resto dell’anno.

Stavolta pensavo di aver esagerato nel portarmi due libri ed un ebook per un solo weekend ma mi sto rendendo conto che forse riuscirò a finirli tutti.

Il primo che ho finito è “Lettere dalla Kirghisia” di Silvano Agosti.

Ho fortemente voluto questo libro sia perché sono innamorato del pensiero di quest’uomo sia perché sapevo che parlava di una terra dove tutto va come dovrebbero andare le cose.

Dove si vive non si sopravvive, dove l’uomo dedica al lavoro il giusto tempo e soprattutto è felice del proprio lavoro.

Dove i bambini fanno i bambini e gli adulti si preoccupano solo di aiutare i bambini a vivere le loro esperienze dalle quali traggono insegnamenti maggiori di quanto può fare un intero percorso scolastico.

Il PeR ha molte di queste caratteristiche e forse è proprio questo il motivo che mi spinge a tornare qui molte volte durante l’anno. Questa è la mia quinta visita nell’arco di meno di due anni e già sto pensando di tornarci appena sarà possibile.

Il mio cambiamento iniziato un paio d’anni fa ormai è ben definito e gli obiettivi sono chiari.

Prima dell’inizio non avrei mai pensato di poter rivoluzionare la mia vita alla mia età.

Pensavo che la pigrizia e la lentezza tipiche della seconda metà della vita avrebbero avuto il sopravvento sul desiderio di invertire la rotta rispetto al percorso predefinito di quasi tutti gli esseri umani.

Non avevo considerato la mia indole inarrestabile, curiosa e determinata con la quale faccio i conti periodicamente.

Pensavo, come mi dicevano tutti, che dopo una certa età tanti grilli per la testa non ti vengono più.

E invece posso dire che come quasi tutti i luoghi comuni si trattava solo di grandissime cazzate.

La verità è che se assecondiamo la nostra pigrizia finiamo per trovare centinaia di giustificazioni per non alterare minimamente il nostro status quo.

Basta invece osare un pochino per rendersi conto che quelli che pensiamo siano solo sogni e utopie in realtà sono cose alla portata di tutti e molto spesso anche semplici da realizzare.

E così ho deciso di liberarmi di una casa stanziale, di cercare un terreno dove coltivare il mio cibo, produrre l’energia di cui ho bisogno, recuperare l’acqua piovana e vivere insieme a qualche amico animale.

Sto anche acquistando una piccola auto furgonata usata di 15 anni da trasformare in microcamper ed iniziare ad abituarmi ad uno stile di vita realmente minimale perché non escludo di non possedere mai più, ne come proprietario ne in affitto, una nuova casa ancorata al suolo.

La Kirghisia è un paese reale che solo la stupidità, la cattiveria e l’egoismo umano hanno fatto diventare immaginario.

Sta a noi riscoprire la semplicità e la connessione tra tutti gli esseri viventi come unica possibilità di una vita futura che potremo definire da vivere e non da sopravvivere.

Aiutate me e tutti i folli come me a costruire la Kirghisia nella quale tutti meritiamo di vivere.


Se vuoi approfondire i temi trattati ti consiglio:

Lettere dalla Kirghisia

Corso base su fondamentali del metodo Wim Hof. II Edizione
Un percorso completo per imparare a praticare il metodo in autonomia

Pensare come le Montagne
Manuale teorico-pratico di decrescita per salvare il pianeta cambiando in meglio la propria vita


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